Nel blog di LaraMind apriremo una piccola rubrica dedicata alla “storia della programmazione”. Dunque andremo in 3/4 puntate a dare un’occhiata all’evoluzione dei linguaggi web dal dopo guerra ad oggi. Attraverseremo le tappe più importanti e cercheremo di romanzare una storia, quella della programmazione, che seppur affascinante, talvolta riesce a passare inosservata. Iniziamo!
Anni 40 – Linguaggio Macchina
I primi processori che rientrano nell’ottica di computer veri e propri appaiono negli anni’40, per programmare però c’è un “piccolo problemino” – non da poco peraltro – , l’unico modo per poter “parlare” con questi “giganteschi cpu” è il linguaggio macchina.
Che significa? Vuol dire che all’epoca chi programmava settava ogni singolo bit a 1 o 0 su enormi computer, di volta in volta aggrappandosi ad enormi apparecchi che occupavano stanze intere e che pesavano decine di tonnellate.
Il metodo era complicato e capite benissimo per niente agevole: “pochi eletti” potevano fare tutto questo, dato che tutto ruotava attorno al primordiale ENIAC (Electronic Numerical Integrator And Calculator ), un mastodontico calcolatore pesante 30 tonnellate, al cui progetto partecipò il fenomenale matematico J. von Neumann.
Anni’50 – Foltran e Algoll
Siamo negli anni’50, la dimensione dei calcolatori si riduce e nascono i primi due linguaggi di programmazione della storia, il FORTRAN (FORmula TRANslator), il cui utilizzo era ed è semplicemente quello di svolgere in maniera automatica calcoli matematici e scientifici, e l’ALGOL (ALGOrithmic Language).
Anni’60 – l’avvento di Cobol
Cobol è il primo linguaggio che di fatto viene “ceduto” alla comunità non scientifica, ed è il primo linguaggio di programmazione che “tocca” con mano la realtà delle cose: organizzazione dati, manipolazione file e quant’altro, il tutto applicato alle amministrazioni di vario tipo, al commercio e come tutti voi sapete ai sistemi bancari. Cobol non a caso è il primo linguaggio di programmazione che fa funzionare un bancomat per intenderci.
La storia di Cobol non tutti sanno che è dipinta di rosa fin dagli albori. Grace Murray infatti, un po’ a smentire fin da subito il fatto che non esistano programmatrici donna , è la progenitrice di questo linguaggio.
Nata a New York, la Murray è una delle menti storiche della programmazione mondiale; ammiraglio della Marina Americana, prima di Cobol aveva inventato un altro linguaggio, il FLOW-MATIC, tanto per non farsi mancare nulla.
Cobol rappresenta “la spinta scientifica” che porta a Basic, linguaggio che nasce a metà anni’60 per rendere tutto più semplice… ma quale tutto? La via intrapresa da Cobol ovviamente.
Basic infatti diventa uno dei linguaggi più utilizzati al mondo in brevissimo tempo e viene utilizzato in situazioni diametralmente opposte ma che riguardano il nostro quotidiano.
In pratica gli anni’60 sono caratterizzati da un avvicinamento tra il mondo dei cpu, della programmazione e del vivere quotidiano.
Non a caso gli anni’60 sono gli anni in cui si ritrovano bambini in un’America prospera e già più che pronta alla rivoluzione tecnologica che ne seguirà, geni come Bill Gates e Steve Jobs che accetteranno con passione e tenacia la sfida dei microprocessori, dei sistemi poi, e degli applicativi mobile oggi.
1970 – Pascal
Gli anni’60 sono importanti anche per un altro aspetto da tenere saldamente in considerazione, proprio perché sono il preludio ad un linguaggio che ancora oggi viene studiato nelle scuole. Siamo all’inizio degli anni’70 e in scena entra Pascal: possibilità di creare programmi finalmente più leggeri e comprensibili di quelli sviluppati in Basic; ed è subito una vera e propria rivoluzione.
Un successo mondiale che porta alla ribalta il fondatore di questo linguaggio, Niklus Wirth, che di diritto entra nella storia della programmazione.