Abbiamo spesso tracciato “roadmap” sul nostro blog capaci di definire, o per lo meno, provare dunque a definire un percorso per arrivare ad un obiettivo, l’abbiamo fatto con gli sviluppatori back end e front end, proviamo oggi a vedere come si diventa Chief Technical Officer, e dunque CTO, di un’azienda che si occupa di IT o di tutto quanto concerne un business digitalizzato.
Primo punto da tenere fortemente in considerazione: non esistono strade contrassegnate da passaggi obbligatori. Detto in poche parole, crediamo noi di LaraMind che si possono fare grandi cose nella vita anche passando dalla finestrella del bagno, dopodiché, proviamo a tracciare una traiettoria possibile.
il CTO chi è e cosa fa, CTO Significato
Innanzitutto soffermiamoci su un punto: chi è e cosa fa un CTO. Un CTO basicamente si occupa di dirigere l’aspetto tecnico di un’azienda e di coordinarne le risorse ad esso allocate. In pratica, il Chief Technical Officer è il project manager dell’IT, il punto di riferimento in questo caso di un team di sviluppatori, anche di grado full stack, perché no.
Riprendiamo in parte la definizione di Wikipedia che ci sembra un ottimo modo per definire il ruolo che oggi un CTO ricopre all’interno di un contesto aziendale: il Chief Tecnichal Officer è un manager di 1°livello di un’azienda la cui responsabilità principale è monitorare, valutare, selezionare e suggerire al consiglio direttivo e all’amministratore delegato le tecnologie da adottare.
CTO è l’acronimo di Chief Technology Officer, ovverosia il “direttore di un reparto IT/Sviluppo Web”.
Percorso Accademico CTO
Un CTO non deve avere solo e soltanto competenze tecniche. Il CTO, dipende ovviamente sempre da caso a caso e dal contesto in cui opera, di fatto non è soltanto uno sviluppatore che “un giorno si è elevato” al rango di CTO, è soprattutto un esperto del prodotto del quale ne dirige l’impiantistica tecnologica, oltre ad essere un conoscitore del mercato e della nicchia in cui opera appunto quel prodotto e/o servizio.
Spesso e volentieri chi raggiunge un livello del genere in carriera – anche qui dipende davvero delle dimensioni dell’azienda e del contesto di cui parliamo – è laureato. I CTO hanno infatti completato il più delle volte un percorso accademico di circa 4/5 anni in discipline scientifiche; non solo Informatica, vedi Ingegneria e Matematica per citarne alcune, per non parlare di eccezioni che coinvolgono facoltà prettamente umanistiche.
Un CTO ha una consapevolezza molto elevata in ambito sviluppo web e programmazione di quanto viene fatto sia lato back end che lato front end, e forse chi ha competenze Full Stack ha qualche chance in più di diventare Chief Technical Officer, ma come sempre, e ci teniamo a sottolinearlo, contano la vera capacità di produrre codice di qualità e di avere una visione d’impresa e manageriale a lungo termine, tipica di chiunque possa occupare ruoli di rilievo all’interno di un’azienda.
Come diventare Chief Technical Officer
Al di là del percorso accademico contano gli anni di esperienza a nostro avviso, e soprattutto contano le quantità di codice/progetti realizzati e le situazioni gestite a livello di complessità. Un conto è fare il CTO di una piccola start up, un conto è comunque fare il CTO di un’azienda strutturata. Sono due cose nettamente differenti.
Nel primo caso conta parecchio la conoscenza del codice e del prodotto, nel secondo, senza una visione d’insieme del settore in cui si opera di certo non si può accedere alla posizione di CTO.
Serve dunque esperienza, visione, e perché no il network giusto e i contatti giusti, come in tutte le cose della vita del resto.
Stipendio CTO in Italia
Diciamo che un RAL minimo di un CTO in Italia si attesta intorno ai 50.000€ annui fino ad arrivare anche ad un massimo di 90.000€/100.000€ all’anno. In altri paesi, pensiamo a USA e UK la figura del CTO è ancora più pagata.
In pratica, come abbiamo potuto intuire un CTO non solo deve avere ottime conoscenze lato tecnico, deve inoltre possedere delle doti di project management particolarmente spiccate e conoscenze lato marketing non indifferenti.