Dopo le mitiche “spallate” di C e C++ ad un mondo che era considerato “ascetico” e un po’ da “sfigati svalvolati”, quello dei “nerd programmatori”, ecco che siamo arrivati agli anni’90, dove nel bel mezzo della super guerra dei sistemi e dei microprocessori IBM Vs Apple, e soprattutto all’interno del regno ormai consacrato e adorato da tutti, Microsoft, nasce il principe dei linguaggi di programmazione: Java. Ed è subito rivoluzione.
Java nasce sottotono per scopi prettamente universitari e non come in moltisimi altri casi della storia della programmazione per volere di una multinazionale con il preciso scopo di conquistare nuove fette di mercato.
Java nasce soltanto come un linguaggio dedicato alla ricerca assoluta e si pone fin da subito come un super linguaggio che va a correggere alcune “piccole sviste” del passato, un linguaggio che va così a colmare alcuni vuoti lasciati dai suoi predecessori e che rende leggendaria la Sun Microsistem, piccola azienda di Santa Clara California che firma forse il vero capolavoro mondiale dei linguaggi di programmazione in termini di duttilità e diffusione del codice.
Genesi di Java
Nel 1992 nasce il linguaggio Oak (quercia) realizzato dalla Sun Microsystems e prodotto da un “gruppetto di folli”, il così detto “Green Team”, capitanati dal leggendario James Gosling, oggi uno tra i più famosi e stimati “guru informatici” del pianeta.
La leggenda narra che Oak (quercia in inglese) sia stata l’unica compagna di viaggio di questi timorosi che “smanettavano tutto il giorno senza sosta”: una grossa quercia era infatti situata proprio fuori la finestra dell’ufficio in cui lavoravano.
La prima fase
Sun Microsystem decide di destinare “questo strano e meraviglioso linguaggio” alla creazione di applicazioni complesse per piccoli dispositivi elettronici. Considerate che siamo nell’epoca in cui esplode totalmente la TV via cavo e abbiamo il nostro gruppetto di pazzi che già parla di “video on demand” e di “elettrodomestici intelligenti” ma questa è un’altra visione, su cui se mai , ritorneremo più avanti.
Siamo nel’93 ed è l’esplosione di Internet ad ispirare ancora una volta Gosling e compagni. La nascita, o meglio l’esigenza di trasmettere frammenti di codice tramite HTML irrompe in maniera indelebile in quel mondo allora sconosciuto ai più che era la Silcon Valley; nascono le Common Gateway Interface e inizia un’altra rivoluzione, forse la più assoluta di tutte: prende forma il World Wide Web. Una nuova galassia ha inizio.
1994, nascono i primi browser evoluti e la palla passa, dopo un’era improntata all’analogico, ai pionieri di un web che vede in questi “cosini” che leggono pagine il futuro dello sviluppo web, ed è proprio nel’94 che nasce un browser che aumenta l’insonnia dei membri del Green Team: si chiama “Web Runner” (e poi, in via definitiva, “HotJava”), ed è il browser che di fatto apre la strada al linguaggio dei linguaggi: Java.
Come mai Java? Il nome deriva dalla tipologia indonesiana di caffè di cui ha abusato il Green Team durante il periodo di sviluppo del linguaggio.
Il successo è immediato, vorticoso, e assoluto. Sun Microsystem mette a disposizione gratuitamente il kit di sviluppo J.D.K. (Java Development Kit) e Netscape ne assorbe volentieri il core di Java facendolo diventare un linguaggio universale, multipiattaforma. Nel giro di pochi mesi i download del J.D.K. diventano tanti, tantissimi, e Java è il linguaggio più utilizzato al mondo agli inizi del 1996.
Evoluzione di Java – la seconda fase
Un fatto curioso di Java è sicuramente la sua grande potenzialità che è uscita lentamente, sorniona, come un diesel. Le prime dicerie su Java lo presentavano come un ottimo linguaggio, ma soltanto adatto alla scrittura di piccole applicazioni in rete. Pensate che nei primi tempi sembrava che Java fosse il linguaggio giusto per creare siti Web di un certo prestigio, ma in realtà, Java era ed è molto di più che un semplice strumento per rendere più piacevole la navigazione online.
Java era la soluzione ad una miriade di problemi che avevano accumulato tutte le aziende che non potevano fare a meno della tecnologia dagli anni ’60 in poi, quindi vengono coinvolti i settori dell’industria più disparati: banche, software house, compagnie d’assicurazione, sicurezza, ecc. Java diventa ben presto un linguaggio assoluto di programmazione che mette tutti d’accordo in un unico simbolo, quello di Java e del capolavoro di Sun Microsystem.