Sentiamo spesso parlare di software libero o di software open source ma non tutti sanno cosa sia esattamente e quali implicazioni giuridiche abbia il suo utilizzo.
In questo articolo del nostro blog cerchiamo di fare luce su questo argomento che scommettiamo sia di vostro interesse.
Free software o open source? Ci sono delle differenze!
Free software o software open source?
Prima di “andare sul tecnico” facciamo un focus sulla terminologia, il rischio di perdersi tra le tante, anche a volte un po’ ambigue traduzioni, è altissimo.
Free e open non sono sinonimi, significano rispettivamente libero e aperto, ma attenzione perché free in inglese significa anche gratis. Per questa ragione molti erroneamente intendono che free software significhi software gratis, ma attenzione non è così, l’accezione di free da usare in questo contesto è libero e non gratis!!
Il software libero (Free software)
Il software libero è stato inventato da Richard Stallman che ha scritto una sorta di manifesto politico che definisce le 4 libertà del software libero:
- Libertà 0: libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo
- Libertà 1: libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità (libertà 1). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
- Libertà 2: libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo
- Libertà 3: libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio. L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
Se il software rispetta queste 4 libertà allora si può definirlo libero.
Il software open source
Il termine open source nasce con l’intento di essere meno ambiguo del termine free software.
Il software open source è caratterizzato dall’avere una licenza attraverso cui i detentori dei diritti favoriscono la modifica, lo studio, l’utilizzo e la redistribuzione del codice sorgente.
Per fare un esempio Linux è un sistema operativo open source: si può scaricare, installare e copiare un numero illimitato di volte.
Un altro caso tipico è Zimbra, piattaforma di email e collaborazione, peraltro in Italia mantenuto e sviluppato da Zextras.
Open source, free software, licenze d’uso e copyright
La licenza d’uso è quell’insieme di regole che l’autore stabilisce per la sua opera: in che modo può essere utilizzata, distribuita, riprodotta, ecc.,
In generale si può usare un’opera liberamente solo se non è protetta da licenza d’uso e da copyright.
Adesso che abbiamo fatto un po’ di chiarezza sui termini e i concetti base veniamo alle licenze.
Le licenze
Sono diverse le tipologie di licenze che vengono utilizzate e vengono classificate in base alle caratteristiche dell’accordo. Si dividono in
- Licenze accademiche: il detentore della licenza cede l’esclusività del suo diritto di adattare il software senza imporre alcun obbligo relativo alle opere derivative;
- Licenze reciproche: richiedono al licenziatario di distribuire copie di opere derivate solo in forma di codice sorgente, senza alcuna remunerazione o restrizione all’uso.
Sono esempi di licenze accademiche:
- BSD: esiste in tre tipologie diverse;
- MIT: creata dall’ Massachusetts Institute of Technology esiste in un numero quasi infinito di varianti, Laravel ad esempio ha questo tipo di licenza 😉
Sono “licenze semplici” in cui le principali condizioni sono quelle di riconoscere l’assenza di responsabilità dello sviluppatore e quella di indicarne il nome dell’autore quando si distribuisce il codice sorgente.
Sono esempi di licenze reciproche:
- GPL: è storicamente di gran lunga la più utilizzata licenza di copyleft forte, e la più utilizzata licenza in assoluto;
- Mozilla Public License: è considerata come un debole copyleft, che significa che copre un sottoinsieme di opere basate sul codice coperto.
Speriamo che questo articolo vi abbia interessato, se volete approfondire continuate a leggere il nostro blog!
Stay tuned!