Lo Stato d’Israele, che conta circa sette milioni di abitanti, è ormai considerato la nazione col maggior numero di start-up quotate al Nasdaq dopo gli U.S.A. Il motivo di questo primato è da ricercare nel fatto che questa nazione scommette sulla ricerca al fine di creare un futuro nuovo per tutti, mettendo al primo posto scienza e tecnologia.
Start up in Israele: numeri in aumento
Un’indagine svolta da MadeinJLM, organizzazione privata che raccoglie imprenditori e provider di servizi start-up che operano a Gerusalemme, ha riscontrato che dal 2012 a oggi si è avuta una escalation esponenziale di nuove start-up, passando dal numero di dieci (2012) a oltre trecento (2017).
Stessa crescita ha riguardato gli acceleratori che sono passati da uno (2012) a sei (2013), da dieci (2012) a ottanta eventi in ambito tecnologico (2013) e da quattro (2012) a nove (2013) Venture Capitalist.
Jon Van Zwaren Business, development consultant che nel 2007 ha fondato il Jerusalem Bussiness Networking Forum, in una recente intervista ha affermato che oggi a Gerusalemme si è diffusa una cultura completamente nuova e ha parlato di infrastrutture in grado di aiutare chi, con zero fondi, è disposto a mettersi in discussione avviando una start-up.
Non a caso in Israele sono attualmente attive circa cinquemila start-up che contribuiscono a trasformare lo Stato in una sorta di “grande start-up” grazie a persone provenienti da tutto il mondo, in grado di lavorare duramente in un ambiente “se non ostile di certo non tra i più semplici”, non soltanto geograficamente, ma anche culturalmente e politicamente.
Tel-Aviv e Herzilya: la Silicon Valley del Medio Oriente
“L’altra Silicon Valley”, come spesso viene definita la Nazione mediorientale, guarda all’era supertecnologica molto più di altri paesi occidentali. Ed è forse per questo motivo che, a differenza della vera Silicon Valley, le “zone hi-tech” sono ben distribuite su tutto il territorio, addirittura nel deserto.
Dunque, l’innovazione tecnologica che si produce in Israele è diventata non solo indispensabile a livello internazionale, ma è anche esempio di un’eccellenza a cui rapportarsi con stupore e ammirazione: da considerare inoltre che il mercato delle start-up non è così saturo come nella Silicon Valley e ci sono ancora ampi margini in cui operare.
Tenacia e Coraggio
Il segreto di questo successo sta nella tenacia, nella voglia e nel coraggio di sperimentare in prima persona le nuove tecnologie da parte di chi fa impresa in Israele, a cui va aggiunto il fatto che ogni startupper in Israele è dotato spesso e volentieri di una buona formazione militare: non a caso molte start-up di ultima generazione, sono una sorta di spin-off legate a idee progettuali di natura militare. Come è noto, per la realtà che vive lo Stato d’Israele, l’esercito ha un peso determinante e dispone tra le altre cose di mezzi e sistemi più innovativi e importanti di qualsiasi altra nazione al mondo, eccetto gli USA.
La maggior parte degli israeliani che ha portato a termine una formazione militare ed è riuscita a fare carriera nell’esercito dispone di un buon bagaglio formativo, un bagaglio formativo particolarmente eterogeneo adattabile in un certo qual senso ad una carriera di tipo imprenditoriale; da considerare peraltro che da quelle parti c’è l’obbligo militare sia per gli uomini che per le donne.
Gli israeliani hanno una mentalità che ben si addice dunque alla creazione di una start up: sono noti in tutto il mondo per la loro capacità di mettere tutto in discussione e non hanno paura di fallire. La loro società sa accettare gli insuccessi e molti imprenditori hanno fondato più volte un’azienda. Inoltre in questo Paese ci sono ovviamente moltissime università valide e gli israeliani pensano in senso globale, in grande, oltre i confini del piccolo stato d’Israele.
Scienza e Tecnologia: una sola anima
Prima fra tutti l’idea, indicata dal grande statista Shimon Peres, testardo sostenitore di tutto questo palinsesto “digital-tecnologico”, secondo cui lo sviluppo scientifico e tecnologico sarebbero stati le armi vincenti per la crescita sociale ed economica di Israele.
Questo è lo stesso motivo per cui luminari e start-upper si confrontano costantemente, unendo le proprie menti per collaborare con il preciso scopo di creare nuove modalità per intrecciare scienza e tecnologia.
Riassumendo altri punti di forza della Silicon Wadi (“valle” in ebraico) sono:
- università moderne e basate su programmi veramente innovativi
- società molto giovane e soprattutto vicina al concetto di imprenditoria. Un imprenditore in Israele a livello sociale è visto particolarmente bene, il Governo Israeliano ogni anno stanzia tantissimi fondi appunto per l’impresa!
- mentalità aperta anche se si nasce in un “paese complicato” e capacità di adattamento in qualsiasi tipo di situazione
Start up famose in Israele
Andiamo infine a dare un’occhiata a quali sono le start up che in Israele hanno maggiormente contribuito a far diventare il piccolo stato ebraico una vera e propria “Start up Nation”.
- Wix: chi non ha mai creato un sito web con Wix?
- Waze: navigare tra le vie delle città di tutto il mondo grazie a Waze è oggi molto ma molto più semplice di prima
- Outbrain: vi aiuta da più di 10 anni a leggere in maniera più sensata e ordinata le svariate risorse editoriali che potete trovare in rete…
Date un’occhiata questo sito che elenca tutte ma proprio tutte le start up presenti in Israele.