Sembra un paradosso e dal titolo medesimo di questo post anche un qualcosa di poco credibile, invece è accaduto sul serio a Padova, e la protagonista di questa storia è una startup, che trainata da un team giovane è da parecchi mesi alla ricerca di uno sviluppatore senza aver ottenuto nulla, davvero nulla così almeno dicono.
1000 euro a questo punto a chi gli segnala un programmatore da assumere, lo si vede a caratteri cubitali sulla homepage del sito ufficiale, la start up si occupa di marketing e eCommerce e pare essere un’azienda innovativa e parecchio promettente.
Secondo i dati di Unioncamere questo paradosso è dovuto al fatto che in Italia, nel bene e nel male la situazione è la seguente: la domanda lavorativa di sviluppatori web e di ingegneri informatici è assai alta, non corrispondono però il livello tecnico dei candidati in relazione alle pretese delle aziende.
Noi nel merito di questa faccenda non vogliamo entrare, diciamo soltanto che si nota però come manchi a nostro avviso un’intermediazione competente in Italia, un servizio di formazione e orientamento capace sia di venire incontro alle esigenze di chi ricerca posizione lavorative e ovviamente di quelle delle aziende che sono alla ricerca di candidati qualificati.
Il progresso di oggi, oltre a portare alla ribalta nuove professioni digitali sta rafforzando e rendendo sempre più “importanti a livello sociale” quelle professioni che solo una decina d’anni fa si era abituati a definire in maniera un po’ troppo leggera “sono lavori da nerd” “sono lavori da fancazzisti” ecc. Un programmatore Php in Italia guadagna (lorde) in media 28mila euro l’anno, un ingegnere del software 37mila euro, uno sviluppatore software 30mila e così via.
Avanti ragazzi, è questo il periodo storico in cui dobbiamo crederci tutti, unirci nel progresso, nella formazione e nelle competenze IT e digital, possiamo dire la nostra molto più di quanto crediamo, il futuro è dalla nostra parte se lo vogliamo veramente, andiamocelo a prendere 🙂