Imparare a programmare può essere decisivo per il futuro di un adolescente, in un mondo come quello di oggi, proiettato letteralmente verso un’economia sempre più connessa al mondo IT e al digitale.

Imparare a programmare, detto questo, è possibile a tutte le età, bisogna però rendersi conto di alcune cose che vi spieghiamo in questo post e soprattutto bisogno tenere a mente alcuni step importanti se si vuole veramente diventare programmatori.

Imparare a programmare da 0

Avevamo già parlato di una “roadmap” ideale di un programmatore tipo, insomma un percorso possibile, logico ed esaustivo, un percorso congruo ad inserire il programmatore in maniera efficace all’interno di un mercato del lavoro, quello ITC sempre in costante fermento.

Imparare a programmare lo si può fare in tre modi oggi:

  • da autodidatta
  • seguendo dei corsi
  • facendo uno stage in una software house oppure in una web agency

Autodidatta

L’autodidatta apprende da sé, è capace da solo di autosostituirsi all’insegnante e anzi a volte è appunto un insegnante (di se stesso) eccezionale, spesso non necessita manco di integrazioni di altri docenti per capirci. Procede da sé: esperimenti, mini corsi online, osserva gli altri ecc. L’autodidatta per esperienza di scuola va benissimo per tutti i corsi base… un po’ meno quando si tratta di questioni avanzate… 🙂

Corsi

Al giorno d’oggi ci sono corsi di ogni tipo nel mondo IT, per questo motivo bisogno sapere scegliere il corso per programmatori giusto, quello che ha programmi super aggiornati e docenti super preparati. Del resto le aziende rivolgono la loro attenzione a chi conosce alcuni linguaggi specifici e sa fare cose che appunto vengono richieste oggi dal mercato, non ieri, anzi neppure oggi, per l’esattezza, domani.

I Corsi sono utili, specie in aula, appunto perché l’interazione tra docente e insegnante dovrebbe essere totalmente garantita e salvaguardata sempre e comunque, meglio poi se il corso è di livello avanzato e ricco di materiali da poter consultare con calma successivamente.

Stage

Utile, utile per chi si butta nella mischia fin da subito. Bastano poche basi “e ci si mette a smanettare duro” con dei CTO magari che vi fanno da team leader e/o comunque con sviluppatori con più esperienza di voi e che possono sicuramente insegnarvi qualcosa. L’unico difetto in questi casi è rappresentato dal fatto che tutto dipende molto dall’evoluzione dell’azienda in cui vi troverete catapultati, e ovviamente dalla preparazione dei vostri colleghi…

imparare a programmare

Da cosa bisogna cominciare

Attenzione, qui se ne sentono davvero davvero troppe. I linguaggi nel web oltre ad essere tanti sono tutti paradossalmente utili da conoscere… per ovvi motivi “tutto non si può sapere” a meno che non si accetti la definizione di full stack, che però appunto non vuol dire “tutto a caso”, vuol dire “quasi tutto con criterio”, il che è ben diverso e anzi, molte aziende soprattutto in Italia dovrebbero capire quest’ultimo concetto… 😉

Linguaggi web da prendere in considerazione

All’inizio PHP e JavaScript oppure o PHP o JavaScript e sappiate subito per lo meno “qual è la vostra sponda”: back end o front end? Piccola precisazione. Se non si conoscono HTML e CSS, ecco lasciate sul serio perdere. Considerate che per imparare a programmare conoscere HTML e CSS è essenziale.

Prendere in considerazione un framework

I framework sono librerie di codice che vi aiuteranno in progetti più evoluti; ricordiamo Laravel per PHP e Vue.js per JavaScript, due framework che oggi stanno spopolando e che le aziende ogni giorno e sempre di più chiedono a collaboratori e dipendenti. Ci sono altri linguaggi che ha senso imparare?

Caspita assolutamente sì! Noi vi consigliamo PHP e JavaScript perché li riteniamo imprescindibili per chi si occupa di sviluppo web puro e duro ma si può anche partire da Python, oggi super in uso, oppure dal buon vecchio Java… alla fine la scelta spetta comunque sempre a voi 😉

 

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